GIOVANNI DE GARA
Nato a Firenze nel 1977, l’artista Giovanni de Gara ha partecipato a numerose mostre collettive e personali, preferendo lavorare fuori dal contesto prettamente galleristico.
Laureato in Architettura, nel 2005 inizia a dedicarsi all’arte contemporanea e nel 2006 va a Londra con Snake Attack, un progetto sul peccato originale finanziato da GAI, Giovani Artisti Italiani.
Nel 2008 fonda a Firenze il FAF, Florence Art Factory, uno spazio industriale riconvertito in luogo di produzione culturale dedicato alla performance e alla musica elettronica.
Dal 2010 con il progetto A.N.A.S. “lavori di asfaltatura” asfalta le strade sterrate dei paesaggi dipinti nei quadri di altri pittori.
Nel 2012 a Berlino sviluppa il progetto People are waiting to die, tuttora in svolgimento.
Nel 2013 inizia l’attività di editore, stampando e distribuendo i volumi de La vera storia di un albero, ricavati riciclando legname di scarto o mobili rotti.
Nel Settembre del 2014, con la mostra personale “Giovanni de Gara: Uno, nessuno, centomila” alla galleria Spazio Testoni di Bologna, presenta il progetto Looking for the Pope, o meglio “due giapponesi cercano il Papa ma trovano il petrolio”. E’ l’inizio di un ciclo che racconta l’estinzione della specie.
Nel 2015, con altri artisti fiorentini, fonda il collettivo BenzoPlanet dedicato alla commercializzazione di prodotti concettuali, tra cui L’ago nel pagliaio, Straccio (il panno che non rilascia polvere) e Stay (le infradito per stare fermi).
Sempre nel 2105, a Firenze, con la performance Spring is late, espone abusivamente i suoi quadri nel piazzale degli Uffizi, in Piazza della Signoria e nel cortile di Palazzo Strozzi.
Nel 2016, un po’ stufo dell’isolamento nel suo studio e delle dinamiche del mercato ufficiale dell’arte, lancia il progetto Mensile d’artista e trova 100 collezionisti per lo adottano per un anno, ricevendo in cambio un’opera al mese.
Nell’estate del 2016 idea il progetto FRAGILE, un aggiornamento – a colpi di revolver, fucile a pompa e mitragliatori – delle mappe e delle guide turistiche delle città colpite dagli attentati terroristici del 2015-16.
Il 28 giugno 2018, dalla Basilica di San Miniato al Monte (Firenze), prende avvio il progetto Eldorato, una riflessione sul tema dell’accoglienza realizzata attraverso installazioni temporanee site-specific sulle porte di alcune chiese e di alcuni luoghi simbolici italiani che l’artista riveste con l’oro delle coperte termiche comunemente utilizzate per il soccorso dei migranti.